Quel luogo in cui sai che non potrai restare, ma in cui devi andare lo stesso. Come i libri.
Questo blog è stato creato nel dicembre 2009 per il resoconto di una viaggiatrice che per quattro mesi, via terra e via mare, ha attraversato l’Europa, ha percorso i lunghi binari transiberiani, ha affrontato il deserto kazakistano su uno sgangherato e improbabile autobus e ha infine esplorato un po’ la grande ed enigmatica Cina.
In realtà il blog ha poi potuto raccogliere solo qualche fotoracconto dei luoghi di partenza, Barcellona e Parigi, non potendo offrire molto altro a causa della intensità dei ritmi di viaggio. Un racconto completo del viaggio è comunque ancora in progetto. Gli scatti che documentano le tappe sono pubblicati sul mio profilo Instagram.
Oggi, ad inizio 2016, il blog ha cambiato nome e vorrebbe riproporsi come uno spazio di condivisione e informazione circa il panorama letterario, cinematografico, artistico, culturale e musicale. Raccoglierò anche recensioni e articoli che in passato ho pubblicato su altri siti. Ciò che vorrei raccontare è anche e soprattutto la cultura del viaggio, come spostamento fisico tra due luoghi più o meno distanti, ma anche come predisposizione dell’anima, curiosità, poesia, gioia nella contemplazione della bellezza del mondo. Tutte le fotografie pubblicate nel blog sono scattate da me, se non diversamente indicato. Spero che tutto ciò possa essere utile e di ispirazione.
Il paese dei gatti è il titolo di un racconto che Tengo, il protagonista di 1Q84 di Haruki Murakami, nella traduzione per Einaudi di Giorgio Amitrano, legge durante un viaggio in treno. Narra di quel luogo che attrae fatalmente ognuno di noi. Chi lo raggiunge sa di non poter evitare di visitarlo, ma allo stesso tempo sa anche di non poter restare, per non venire intrappolato per sempre in un posto pericoloso che non gli appartiene.